BOSCONERO/VOLPIANO – Nel calcio moderno le cosiddette “bandiere” quasi non esistono più, ma nel mondo dei dilettanti ci sono ancora personaggi come Willy Mazza. Classe 1992, giocatore di esperienza, qualità e quantità, ha legato a filo doppio il suo nome con quello della Bosconerese, sodalizio che da diverse stagioni milita in Prima Categoria.
Willy, la scorsa domenica, è stato festeggiato da dirigenti, compagni di squadra e tifosi per aver raggiunto le 216 partite (anzi, 217 con quella relativa al match con la Sportiva Nolese) disputate con il club canavesano, stabilendo il nuovo record assoluto di presenze con la maglia gialloblu.
Un legame forte quello tra Mazza ed il Bosconero, iniziato subito dopo un infortunio: “Sono arrivato qui al fine di ripartire dopo un infortunio – racconta – e ho trovato un ambiente ed uno spogliatoio davvero ideali per esprimermi al meglio e stare bene, anche umanamente. Ho giocato per varie stagioni qui, poi ho deciso di cambiare aria per un po’”.
Tra esperienze con le casacche del Corio, del Cnh e del Chivasso, nonché dovendo fare i conti con il periodo difficile dovuto al Covid che ha rivoluzionato pure il mondo dello sport locale, l’ex Canavese e Volpiano ha scelto di tornare a vestire il gialloblu.
“Ho ritrovato nuovamente l’ambiente perfetto per continuare a fare quel calcio che mi piace, fatto di passione, quella vera. La Bosconerese è una società seria, dove ti trovi a casa, dove ci sono gli stimoli giusti, che ti fanno scendere in campo con la voglia di fare bene. Credo che il mio legame con questo club si possa leggere proprio attraverso le volte che ho giocato con la Bosconerese”.
Inizialmente prevista in occasione della gara in trasferta con il Corio, invece domenica 23 febbraio è andata in scena la piccola festa dedicata a Mazza ed al suo record: “Ringrazio tutti per l’affetto dimostrato, per aver coinvolto anche la mia famiglia, che era lì con me quando ho ricevuto la maglia che suggella questo primato. E’ stato bello e dimostra, ripeto, come questa sia una squadra che ha molto da dire sia sotto il punto di vista sportivo che umano”.
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